Allorquando si effettuano movimenti ripetitivi di sollevamento del braccio oltre i 60° si può sviluppare una sofferenza delle strutture capsulo-tendinee che stabilizzano la testa omerale sulla scapola, la cuffia dei rotatori.
Lo spazio fra la testa dell’omero e l’acromion, spazio subacromiale, nel quale scorrono i tendini della cuffia dei rotatori, si restringe: ha inizio una graduale degenerazione dei tendini.
La cuffia dei rotatori andrà incontro ad un processo infiammatorio cronico: potranno comparire delle piccole lacerazioni, soprattutto del muscolo sovraspinoso. Le lacerazioni progressivamente si ingrandiranno. Il dolore inizialmente notturno andrà aumentando come intensità al punto da essere sempre presente; comparirà una difficoltà nel sollevare il braccio.
Questa malattia, chiamata sindrome da impingement o conflitto subacromiale, se non trattata per tempo può comportare una notevole disabilità della spalla. E’ importante intervenire quanto prima per evitare l’aggravarsi delle lesioni.
La lesione della cuffia dei rotatori rappresenta la fase conclamata della malattia.
Le terapie infiltrative locali con acido ialuronico o con fattori di crescita (pappa piatrinica) si possono dimostrare utili negli stadi iniziali della malattia solo se associate ad un programma riabilitativo volto alla rieducazione dei principali gesti del braccio. L’innesto delle cellule mesenchimali di provenienza dal tessuto adiposo (Lipogems) permette un recupero sorprendente sia per la riduzione del dolore sia per raggiungere una cicatrizzazione-riparazione delle microlesioni.
L’artroscopia rappresenta l’alternativa terapeutica di fronte ad una condizione degenerativa più avanzata. L'intervento si esegue in anestesia supeselettiva, addormentando solo la spalla da operare. Attraverso una piccola incisione cutanea di pochi millimetri viene introdotto un piccolo strumento chiamato artroscopio.
In artroscopia possiamo trattare risolvere il conflitto subacromiale effettuando l’acromionplastica al fine di ridurre l’ingombro dell’acromion ed aumentare lo spazio subacromiale.
La radiografia dimostra un acromion uncinato che restringe lo spazio subacromiale, dove scorrono i tendini della cuffia dei rotatori.
Ampia lesione dei tendini della cuffia dei rotatori.
Inoltre, possiamo pulire lo spazio subacromiale asportando il tessuto infiammatorio che si forma ed eventualmente suturare la cuffia dei rotatori se presenta delle lesioni.
L’artroscopia può richiedere tra i 30 minuti fino alle 2 ore secondo la sua complessità. La degenza potrà variare da 1 a 3 giorni: dipenderà dal tipo lesione trattata e se vi è la necessità di iniziare una riabilitazione intensiva fin da subito.
In presenza di lesione massiva della cuffia dei rotatori, dopo alcuni anni, si può verificare la risalita della testa omerale che viene così a "grattare" al di sotto dell'osso acromiale con aumento del dolore soprattutto notturno. In questi casi può trovare indicazione fare uso di un dispositivo chiamato "ballon" che altro non è che un palloncino contenete acqua fisiologica. Questo dispositivo, spingendo la testa verso il basso, consente di ricreare un piano di scorrimento fra la testa omerale e la cupola acromiale con riduzione del dolore e miglioramento della funzione.
Nelle forme inveterate di lesione massiva della cuffia dei rotatori, allorquando vi è una degenerazione artrosica dei capi articolari, dove oltre al dolore coesiste una rigidità articolare, si può fare ricorso all'impianto della protesi inversa di spalla.
La sindrome da impingement o conflitto subacromiale può trovare ampia soddisfazione terapeutica attraverso le tecniche artroscopiche: non va trascurata per evitare gravi disabilità.
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